L’etichetta energetica europea, per chi non lo sapesse, è l’insieme delle classi energetiche possibili ed associabili ad un qualsiasi elettrodomestico.
Questa è composta da una scala con segmenti di sette diverse colorazioni, dal verde (miglior efficienza) al rosso (minor efficienza).
Ogni segmento colorato è associato ad una lettera e l’associazione tra il colore e la lettera serve a dedurre la classe energetica del nostro apparecchio/dispositivo.
La classe di un determinato elettrodomestico è evidenziata ripetendo la lettera (su sfondo nero) e posizionandola a fianco del corrispondente segmento colorato.
Le prime etichette energetiche, risalenti al 1994 per i frigoriferi, usavano indicare l’efficienza con le lettere dalla A alla G.
La stessa scala da A a G è stata adottata anche nel 1995 per le lavatrici e le asciugatrici, e successivamente dagli altri elettrodomestici man mano soggetti a etichettatura tra i quali, ovviamente, i dispositivi dedicati al riscaldamento e al raffreddamento domestico (caldaie, scaldacqua e climatizzatori ad esempio).
Nel corso degli anni successivi molti apparecchi, primi tra tutti i frigoriferi, avevano raggiunto e superato la classe A in termini di efficienza.
A partire dal 2003 è stato quindi necessario estendere la scala originaria inserendo nuove classi, indicate con A+, A++ e A+++.
Etichetta energetica del 2021: cosa cambia rispetto al passato?
La nuova etichetta energetica del 2021 (in vigore dal mese di marzo) riduce a 7 il numero di classi energetiche per gli elettrodomestici, passando dall’attuale scala che va da A+++ a G a una scala energetica più semplice e intuitiva da A a G.
Le nuove etichette energetiche, oltre a indicare i valori di classe energetica, mostreranno uno speciale QR Code che, attraverso lo smartphone potrà fornire informazioni ufficiali all’acquirente, direttamente dalla banca dati EPREL UE.
Le nuove etichette energetiche cominceranno ad apparire sugli elettrodomestici venduti in Europa a partire dal 1 marzo 2021 e contribuiranno, secondo le stime della Commissione Europea, a far risparmiare, entro il 2030, più di 38 TWh annui: una quantità di energia pari al consumo di elettricità dell’Ungheria.
In un’indagine condotta a livello dell’UE (Eurobarometro), nel 2019 il 93 % dei consumatori ha confermato di aver riconosciuto l’etichetta e il 79 % di esserne stato influenzato nella decisione sul prodotto da acquistare.
L’obiettivo è quello di toccare il più possibile quota 100%.
Il risparmio energetico e la diffusione sul mercato di dispositivi sempre più ad impatto zero, quindi “amici dell’ambiente” passa anche, se non soprattutto, da politiche comunitarie finalizzate a consentire ai consumatori gli strumenti per innalzare il più possibile la loro capacità di interpretare al meglio le caratteristiche del prodotto che intendono acquistare.
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